28/09/15
24/09/15
Crema filmante
Crema filmante
Ogni tanto mi piace provare degli emulsionanti nuovi, in particolare per le A/O
Emulminut è un emulsionante AO di Aroma Zone, avevo già provato a fare questa crema/pasta ma la concentrazione dei grassi compresa la lanolina era troppo alta ed è venuta un mattone se avesse avuto degli attivi pure pure poteva avere un suo perchè magari per uso topico, però il mio obiettivo principale era una crema post tatuaggio e quindi sicuramente filmante e protettiva, anche leggermente idratante, quindi attivi particolari per questa finalità non sono necessari. Ho cercato di riprodurre il Bepanthenol che è un concentrato di paraffina, viene utilizzato per irritazioni da pannolino e dermatiti, come dopo sole e lenitivo, ma l'INCI è inguardabile per cui per evitare di usare proprio una schifezza ho cercato qualcosa di più naturale con ingredienti adatti allo scopo. Il Bepanthenol viene in genere utilizzato dai tatuatori e quindi mi sembrava un buon motivo per riprodurlo
Crema filmante e protettiva
uso topico e post tatuaggio
A
lanolina 10
vaselina naturale 2*
cera carnauba 2
Caprylic/Capric Triglyceride 4
Emulminut 8
squalano 2
tocoferile acetato 1
B
Acqua a 100
pantenolo 1
conservante 0,6
Volendo si può fare qualche sostituzione ma tenete presente la finalità della crema, se non vi serve per i tatuaggi ma come lenitivo o antirossore si possono aggiungere degli attivi, l'importante è mantenere un equilibrio tra grassi ed emulsionante in quanto le A/O seguono alcune regole precise
Emulminut: INCI: Poligliceril-3-diisostearate, poligliceril-3-poliricinoleato
Gli acidi grassi derivati da olio di ricino e di palma esterificati con glicerolo
Permette la formazione e il mantenimento di una emulsione (miscela cremosa o lattescente di una fase acquosa ed una fase oleosa) nel tempo.
100% vegetale (ricino, palma)
Colore liquido viscoso traslucido giallo chiaro, confezionato in un vasetto
Autoemulsionante acqua in olio, non ionico, non etossilati
Bepanthenol
20/09/15
Anti-invecchiamento
Prodotti funzionali
Questo è un argomento che riguarda tutti noi, specialmente quando l'età avanza il nostro obiettivo principale è quello di combattere i segni del tempo, la pelle perde freschezza e tonicità, il corpo perde energia. Come si manifesta l'invecchiamento della pelle? In primo luogo con la secchezza cutanea, microrughe, perdita di elasticità, impoverimento delle difese antiossidanti, carenza di vitamine e minerali, tutti questi fenomeni sono processi peggiorativi perchè più suscettibili ad una serie di fattori legati all'ambiente, all'esposizione solare, all'inquinamento, al fumo. Il metabolismo cellulare è intaccato dal decadimento dei mitocondri che sono complessi organi cellulari, gli ossidanti danneggiano le molecole importanti come il DNA, proteine, lipidi di membrana e i mitocondri non rispondono più alle richieste di energia per i processi metabolici che è il loro ruolo principale e questo sembra sia una delle cause dell'invecchiamento. Anche il tipo di alimentazione ha un ruolo importante in quanto l'attività metabolica dei mitocondri dipende anche dall'apporto dietetico che consente di rifornire l'organismo di antiossidanti, vitamine e minerali (frutta, verdure, legumi) che ritardano il processo degenerativo
Ostacolare la formazione delle rughe dal punto di vista cosmetico, significa creare un complesso insieme di effetti sinergici che hanno come finalità funzionale quella di proteggere dai radicali liberi
Quindi un trattamento antiage completo, è la combinazione di più prodotti e non di un prodotto unico con tutte queste funzionalità
Antiossidanti e antiradicali
Fra le forme più diffuse troviamo i polifenoli in particolare i flavonoidi, in campo cosmetico ne esistono una vasta gamma per citarne alcuni:
quercina
resveratrolo
acido caffeico e ferulico
tra gli impieghi formulativi si possono utilizzare mediante estratti vegetali tra cui si preferiscono estratti secchi, glicolici, glicerici, liposolubili
Ci sono poi gli isoflavoni che sono una classe di polifenoli molto rappresentativi in natura alcuni :
soia
trifoglio rosso
liquirizia
Nella tabella che segue alcuni derivati vegetali dei flavonoidi principali
Camelia sinensis
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Catechine
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Olea europaea
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Oleuropeina
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Ginkgo biloba
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Quercina, biflavoni
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Helichrysum italicum
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Isosalipurposide, narigenina
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Passiflora incarnata
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C-glicosil flavonoidi
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Silybum marianum
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Silimarina, quercina, taxifolina...
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Spirea ulmaria
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quercina, canferolo, spireoside
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Theobroma cacao
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quercina, procianidine...
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Vitis vinifera
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resveratrolo, catechina, quercina, canferolo
|
Tra i sistemi enzimatici c'è la SOD (Superossidodismutasi) che è un enzima dalla struttura proteica diffusa, che svolge un ruolo importante come antiossidante-antiradicale, protegge il DNA, ha effetto antinfiammatorio e antirritante, a livello cosmetico è vantaggioso il suo uso in forma liposomiale. Tra le sostanze antiradicali liberi, alcune agiscono con un meccanismo non-enzimatico, è un sistema che consente agli antiossidanti di agire in sinergia, in un ingranaggio preciso, tra queste sostanze c'è la Vit. A, C ed E e altre come il coenzima Q10 e l'acido lipoico, quest'ultimo è un tipico esempio dell'ingranaggio di interdipendenza tra antiossidanti, in particolare combinato con le Vit.A ed E che ne migliora la stabilità.
Leviganti/esfolianti
Una categoria sono gli alfa-, beta- e poliidrossiacidi. Dal punto di vista dermatologico i più conosciuti sono gli AHA alfa-idrossiacidi, una tra le molecole più piccole è l'acido glicolico derivato dalla canna da zucchero, si usa in campo dermatologico ad alte concentrazioni per un peeling chimico nei trattamenti antirughe, macchie, cicatrici; in concentrazioni inferiori nei trattamenti cosmetici (sotto il 10%) per il rinnovamento cutaneo.Ma si possono usare anche altre sostanze degli AHA come acido lattico, citrico, malico, tartarico (acidi della frutta).
Mentre tra i beta-idrossiacidi l'unico usato è l'acido salicilico
L'azione degli AHA penetra fino al derma stimolando e aumentando l'attività del collagene e dell'elastina, l'esfoliazione dipende dalla concentrazione e dal pH,
pH 5/6 per effetto idratante
pH 3/4 per l'azione esfoliante
I poliidrossiacidi (PHA) sono analoghi ma meno irritanti rispetto alle concentrazioni elevate e al pH degli AHA, un composto è il gluconolattone che libera la sua forma acida in maniera più lenta quindi più tollerabile a livello cutaneo. Il gluconolattone oltre a migliorare l'azione antiossidante migliora la funzione della barriera
Altro composto è l'acido lattobionico per un effetto esfoliante più delicato, con effetto idratate, antiossidante, riparativo
Altri ingredienti importanti
Le rughe sono le eccessive sollecitazioni della muscolatura del viso, uno dei bloccanti muscolari sono le molecole a struttura peptica che mimano l'azione del botulino diminuendo la stimolazione dei muscoli facciali, ma con un profilo di sicurezza compatibile con l'uso cosmetico
Ci sono i peptidi di sintesi che dimostrano la riduzione della profondità delle rughe, peptidi che inibiscono la contrazione muscolare che agiscono sulla membrana nicotinica dell'acetilcolina
Altri ingredienti che hanno effetto sul derma sono il Retinolo una forma attiva della Vit.A che viene impiegata in forma esterificata (acetato, palmitato) per migliorare la stabilità in quanto sensibile al calore e alla luce. A livello cutaneo regola le secrezioni e stimola la rigenerazione
Panax ginseng, le sue radici sono ricche di antiossidanti e costituenti antinfiammatori da alcuni studi i ginsenosidi sono in grado di aumentare notevolmente l'espressione del gene responsabile della sintesi dell'acido ialuronico
Centella asiatica l'estratto ottenuto dalle parti aeree è in grado di stimolare l'attività dei fibroplasti quindi il collagene nativo
Echinacea angustifolia nelle sue radici sono contenuti derivati dall'acido caffeico che inibiscono l'attività dell'enzima ialuronidasi
Fucosio presente nei polisaccaridi vegetali e batterici, a livello cutaneo stimola la proliferazione cellulare, ha un'azione antiossidante
Acido ursolico diffuso nel mondo vegetale lo troviamo anche nelle foglie del rosmarino le cui proprietà benefiche anche ad uso topico, sono antinfiammatorie, antimicrobiche, antiradicali, stimolanti del microcircolo superficiale (per es nei trattamenti antiforfora e anticaduta)
Ceramidi sono sostanze di natura lipidica situate in varie parti dell'organismo dal cervello, alle unghie, nei capelli, nelle cellule epidermiche, tra i corneociti, agiscono a livello intercellulare come cemento che contribuisce nella funzione barriera cutanea. Mantengono l'idratazione e l'elasticità, contribuendo al rinnovamento dello strato corneo, sono identificate con i numeri 1,2,3,5, secondo la funzione prioritaria ad es la 2 e la 5 hanno il compito di intervenire sull'idratazione e ristrutturazione del corneo
Le ceramidi sono spesso accoppiate con acidi grassi polinsaturi (linoleico, linolenico) che mantengono un equilibrio cellulare, sono fondamentali quando c'è la perdita di elasticità specialmente nei casi di pelle secca dove le rughe sono spesso più accentuate.
Le forme cosmetiche più accreditate e affermate oltre alle classiche emulsioni, sono i sieri in quanto possono contenere una maggiore concentrazione di principi attivi
I radicali liberi
15/09/15
Modificatori reologici
MODIFICATORI REOLOGICI
Come sempre cercherò di approfondire questo argomento semplificando
Per modificatori reologici si intende quelle sostanze che aggiunte ad una miscela, sia mono che plurifasica, ne modificano il comportamento reologico, ossia hanno la capacità di trasformare un liquido in un gel o in una sostanza semisolida, questo può avvenire sia in fase acquosa che in fase oleosa o comunque in una delle fasi prevalenti della formulazione, lo scopo fondamentale è quello di modificare lo scorrimento dei fluidi
Un additivo idrofilo, grazie alla sua affinità con l'acqua, a contatto con essa, si rigonfia e la sua azione viscosizzante avviene con l'aumento di volume del polimero, questo comporta un prodotto finale più consistente; quindi servono in linea di massima per gelificare soluzioni e /o viscosizzare e /o stabilizzare un'emulsione. Questa trasformazione reologica ha un meccanismo di azione che varia secondo la sostanza usata ma ha sempre la caratteristica di formare con il solvente, un reticolo in grado di creare una struttura ferma più o meno solida, più modificatore reologico si aggiunge, più la soluzione si addensa. Secondo il preparato e il prodotto che si vuole ottenere (gel o emulsione) entra in campo un altro fattore, un gel dovrà essere particolarmente trasparente ed avere una struttura limpida ed una viscosità ben precisa, quindi la scelta del modificatore reologico deve tener conto di questa caratteristica, a differenza di un'emulsione dove la limpidezza non è fondamentale, quindi la scelta dei modificatori reologici è più ampia. Ovviamente il tipo di gelificante usato, oltre a modificare la realogia in maniera diversa darà al preparato un'azione più o meno performante
Un additivo idrofilo, grazie alla sua affinità con l'acqua, a contatto con essa, si rigonfia e la sua azione viscosizzante avviene con l'aumento di volume del polimero, questo comporta un prodotto finale più consistente; quindi servono in linea di massima per gelificare soluzioni e /o viscosizzare e /o stabilizzare un'emulsione. Questa trasformazione reologica ha un meccanismo di azione che varia secondo la sostanza usata ma ha sempre la caratteristica di formare con il solvente, un reticolo in grado di creare una struttura ferma più o meno solida, più modificatore reologico si aggiunge, più la soluzione si addensa. Secondo il preparato e il prodotto che si vuole ottenere (gel o emulsione) entra in campo un altro fattore, un gel dovrà essere particolarmente trasparente ed avere una struttura limpida ed una viscosità ben precisa, quindi la scelta del modificatore reologico deve tener conto di questa caratteristica, a differenza di un'emulsione dove la limpidezza non è fondamentale, quindi la scelta dei modificatori reologici è più ampia. Ovviamente il tipo di gelificante usato, oltre a modificare la realogia in maniera diversa darà al preparato un'azione più o meno performante
Gli ingredienti usati come modificatori reologici possono essere naturali (ottenuti da piante e microrganismi), naturali modificati (derivati sintetici dei naturali), sintetici (derivati dal petrolio), inorganici (minerali e derivati modificati);
la loro applicazione può essere suddivisa in:
sistemi idrofili come i gel o le emulsioni O/A;
sistemi lipofili come lipogel, oleoliti e emulsioni A/O;
tensioliti come shampoo e detergenti
Possiamo creare una classificazione divisa in questo modo:
NATURALE: comprende diversi polimeri di natura polisaccaride
es :
ARABICA
ADRAGANTE
SEMI DI GUAR
SEMI DI CARRUBA
ALGINATI
CARRAGENINE
AGAR AGAR
PECTINE
AMIDI
GOMMA XANTANA
NATURALI MODIFICATI
es:
DERIVATI DELLA CELLULOSA
DERIVATI DEL GUAR
OLIO DI RICINO IDROGENATO
DERIVATI DELL'ACIDO ALGINICO
SINTETICI: derivati del petrolio
es:
POLIMERI ACRILICI e DERIVATI
DERIVATI DEGLI ACIDI GRASSI
INORGANICI/MINERALI - come le argille e silice:
ARGILLE IDROFILE
SILICE IDRATA
SILICE PIROGENICA
Le sostanze sono innumerevoli ma si possono definire in questo modo:
DERIVATI ACRILICI (in polvere, lattici e in emulsione inversa)
DERIVATI IDROCARBURI
SILICI AMORFE E SILICATI
Inizierei a parlare dei derivati acrilici.
Sono disponibili in povere, liquidi, comprendono prodotti anionici, non ionici e qualche cationico
Carbomer
Si presentano in polvere fina, bianca e igroscopica, sono agenti viscosizzanti e sospendenti per sistemi acquosi. Se dispersi in acqua anche fredda, si idratano formando sospensioni torbide ma la polvere forma degli agglomerati che fanno difficoltà a disperdersi secondo il tipo di carbomer usato e la sua più o meno elevata disperdibilità, il pH iniziale è 3 ma se viene opportunamente neutralizzato portando il pH oltre il 5 la sua viscosizzazione avviene completamente creando una struttura più limpida e omogenea, ma l'aggiunta di elettroliti causa una caduta di viscosità riportando il carbomer allo stato liquido. Gli elettroliti sono sostanze che disciolte in acqua si dissociano in ioni di carica opposta, essendo costituite da ioni liberi in movimento sono in grado di produrre elettricità, esistono elettroliti forti e deboli, ad esempio i sali e alcuni acidi. Quindi il range ottimale del pH va da 5 a 12 il resto è chimica per cui non mi addentro.
Per quanto riguarda le altre incompatibilità andranno viste strada facendo secondo gli ingredienti usati in formula.
Carbo-emulsione
In questo blog ho parlato tanto degli ingredienti cosmetici ma come funzionalità in senso generale, ho affrontato il discorso della pratica cosmetica, e di cosa è indispensabile per formulare e crearci un prodotto in casa.
Più che altro ho diretto il discorso verso le sostanze naturali o di origine vegetale ma bisognerebbe ampliare l'argomento , che è vastissimo, anche in direzioni diverse. Questo non significa che voglia indirizzarvi verso l'uso di materie prime sintetiche ma la conoscenza dei principali metodi di emulsione e di formulazione bisogna pur affrontarli, poi ognuno è libero di scegliere e prendere la sua strada.
Quando ho aperto il blog ero molto ma molto più talebana di ora ma rispetto tantissimo la natura, l'ambiente e la nostra pelle, continuo a preferire il cosmetico naturale per la sua purezza e per la sua funzionalità, ciò non toglie che esistono anche metodi "misti" che danno veramente tanta soddisfazione e aprono anche un mondo nuovo.
Quando si ha la passione per la produzione cosmetica non ci si può soffermare a due formulette, insomma, bisogna andare oltre...
Fatta questa premessa, riprendo il discorso dall'inizio e spero che abbiate anche letto gli altri miei post sulla teoria dello spignatto, l'essenziale lo trovate in alto nel menu principale.
E' proprio su questo modificatore reologico che vorrei soffermarmi.
Sugli emulsionanti e la loro funzione abbiamo parlato, a cosa servono e quali sono i più utilizzati, ho parlato della natura dell'emulsione che può essere
A/O
O/A
Quando la mia amica Bea ha fatto uno dei suoi esperimenti utilizzando il carbomer non solo come gelificante viscosizzante ma anche come unico emulsionante, ne è nata una lunga e interminabile discussione nel mondo dello spignatto per diffidenza e perplessità, mettendo in discussione il fatto che un'emulsione di questo tipo potesse reggere, invece dopo chiarimenti, approfondimenti, spiegazioni, ci siamo accorti tutti che la carboemulsione era una realtà, non solo, ma le creme emulsionate con solo carbomer danno al prodotto una texture bellissima, setosa, delicata, che assorbe senza scie, senza lasciare untuosità, non frenano e migliorano dal punto di vista sensoriale, insomma solo risultati positivi, questo conferma quanto sia importante sperimentare, specialmente chi ha confidenza con la materia prima e la chimica tanto da insistere su percezioni e intuizioni che si hanno quando si ha la preparazione giusta.
Certo la formula va strutturata nel modo giusto, vanno rispettati dei parametri, la concentrazione delle sostanze attive deve essere equilibrata specie l'uso di elettroliti, ma una volta che si capisce il meccanismo, una volta che le sostanze attive giuste e ben strutturate vengono studiate e scelte con cognizione di causa, il risultato è sorprendente, queste emulsioni durano quanto le altre, e ho anche notato che la stabilità della crema migliora nei giorni successivi.
Approfondirei questo argomento
Chi non è particolarmente talebano e non ha problemi ad utilizzare anche ingredienti sintetici, proverà un sistema emulsionante fantastico, consideriamo anche che, a parte una bassissima percentuale sintetica presente, tutto il resto della formule potrà contenere ingredienti naturali
Carbopol
Ci sono varie tipologie di Carbomer, nella famiglia di polimeri più noti troviamo i Carbopol, farò riferimento in particolare al Carbopol Ultrez 21 e Ultrez 30 (INCI: Acrylates/C10-30 alkyl acrylate crosspolymer), questi tipi di Carbomer presentano dei vantaggi, oltre ad essere efficaci addensanti-stabilizzanti hanno una maggiore resistenza agli elettroliti che è un aspetto molto importante in quanto nei nostri cosmetici vengono spesso utilizzati anche come idratanti
Questi polimeri hanno una efficace capacità addensante anche in un range di pH intorno al 5 come ho detto sono molto più resistenti agli elettroliti e ad alcuni acidi, dipende sempre dalla loro concentrazione, hanno un'elevata trasparenza, per la formazione del gel devono essere sempre neutralizzati da una soluzione basica come la soluzione di soda (NaOH) trascorsi dai 10 ai 30 minuti avviene l' idratazione, il gel si espande e diventa trasparente e liscio.
Come si usano
Sono in polvere bianca, si disperdono a pioggia sull'acqua della formulazione, una breve mescolatina e si aspetta che avviene l'idratazione nei tempi necessari, a quel punto si possono aggiungere due gocce di soluzione di soda per far in modo che il pH raggiunga almeno 4,5 e vedremo la formazione del gel, bello sodo e trasparente, questo ultimo passaggio può anche essere eseguito dopo l'emulsione, dipende da come vi trovate meglio, io preferisco farlo prima, mi trovo il gel pronto e ne vedo la consistenza.
Tanto per farvi un esempio ecco una crema emulsionata con carbomer:
Crema viso tendenza acneica
(METODO ONE-POT)
A
acqua di rose a 100
glicerina 1
carbomer 340 0,6
allantoina 0,3
sol soda q.b
B
olio di riso 1
olio di jojoba 1
Ethylhexyl Stearate 1
Dycaprylyl Ether 0,5
olio di elicriso 0,5
oleolito di calendula 0,5
burro di mango 0,5
burro karitè 0,5
tocoferolo 1
tocoferile acetato 0,5
gamma orizanolo 0,5
C
liposomi mitocondriale 3*
liposomi antiacne 3 **
Bisabololo 0,5
sodium PCA 2
conservante 0,6
pH 5,5
fragranza
potete trovarla anche QUI
E' meglio evitare di usare cere che prevedono inevitabilmente il bagno maria, mentre la bellezza di questo tipo di emulsione è proprio il suo risultato ottenuto con un procedimento a freddo, al contrario perderebbe il suo scopo...
La percentuale d'uso del carbomer dipende da quello che vogliamo aggiungere in formula se c'è una concentrazione di grassi ed elettroliti meglio alzarlo almeno allo 0,6/0,8% , un altro modo può essere quello di aggiungere uno zic di xantana tipo 0,1/0,2 che supporti il carbomer (quindi anche abbassarlo) perchè sostenga meglio una concentrazione maggiore di sali (pantenolo, sodio ialuronato, Sodium PCA, ecc) l'alternativa è usare i liposomi che sono attivi strutturati in modo da conservare e veicolare il loro contenuto più lentamente, sono incapsulati quindi non creano nemmeno incompatibilità di sorta. L'importante non frullarli mai e aggiungerli a crema finita.
Procedimento pratico
Preparate il gel di carbomer come ho descritto sopra (ho usato il carbomer 340 ma vi assicuro che potete usare anche gli altri tipi).
Il burro di karitè l'ho fatto sciogliere appena in un bagno maria già caldo, con a fianco un pò di acqua con dentro l'allantoina, mescolato e unito il tutto al resto degli ingredienti, quindi ho emulsionato, volendo si può usare anche solo una spatola senza nemmeno sporcare il minipimer ma è una questione di abitudine, si possono usare entrambi i metodi... alla fine dell'emulsione si aggiungono i liposomi e si mescola delicatamente, misurate di nuovo il pH se c'è bisogno alzatelo e portatelo a 5,5
Come vedete ho usato dei liposomi ed ho tenuto il Sodium PCA al 2% tanto di attivi ce ne sono a sufficienza, se non si hanno i liposomi si può aggiungere del gel d'aloe al 3% e si può sostituire al sodium pca del pantenolo all'1%, si può usare anche solo acqua al posto dell'acqua di rose, per gli altri ingredienti secondo i grassi che avete, essendo una crema viso mi sono mantenuta intorno al 7%, se aumentate i grassi non fate a meno degli esteri che danno una maggiore setodità alla crema, essendo un'emulsione a freddo potete anche usare ingredienti termolabili.
13/09/15
Sistemi Membrana-Mimetici
SISTEMI MEMBRANA MIMETICI
Proverò ad affrontare l' argomento con parole semplici per non entrare troppo nel particolare, perchè l'argomento è complesso per tutti noi spignattatori.
I LIPOSOMI
(lipos=grasso, soma=corpo)
Tra i sistemi membrana-mimetici più utilizzati in cosmesi ci sono i liposomi, fitosomi, nanosomi, le micelle, le microsfere. Sono tutti elementi in grado di svolgere un'azione prolungata e incisiva.
I liposomi sono microscopiche strutture molecolari di forma sferica, costituite da fosfolipidi, sono un sistema di membrana mimetica a rilascio controllato. Le microsfere sono composte da una doppia membrana esterna lipidica e all'interno contengono una fase acquosa, grazie alla loro costituzione sono molecole anfipatiche ossia hanno una coda idrofoba e una testa idrofila
Si suddividono in:
- monolamellari di forma sferica con una doppia membrana lipidica dal contenuto idrofilo
-unilamellari con un diametro maggiore
-plurilamellari hanno una struttura a buccia di cipolla, costituiti da strati concentrici con doppia membrana lipidica separata da fasi acquose
I vantaggi riconosciuti dai liposomi in campo cosmetico sono dovuti ad alcuni risultati ottenuti per i loro componenti principali
- un'alta biocompatibilità che non provoca effetti indesiderati (allergie, tossicità)
- i loro contenuti veicolano sostanze idrofile e lipofile
- le sostanze veicolate sono protette evitando incompatibilità, alterazioni di pH, per questo possono contenere sostanze delicate e labili
- l'idratazione è prolungata e accentuata
Lo svantaggio sta negli alti costi della loro produzione e non sempre si conoscono le dimensioni e la stabilità dei principi attivi contenuti, per questo alcuni liposomi sono sensibili nelle formulazioni con alcuni tensioattivi che ne modificano le caratteristiche creando una rottura del sistema liposomiale liberando i principi attivi, per questo motivo gli studi si sono poi diretti verso i "niosomi" in cui la membrana fosfolipidica è costituita da lipidi amfifilici non ionici di sintesi che garantirebbero più stabilità e meno tossicità
I NANOSOMI
Sono un sistema che veicola i principi attivi liposolubili, questa tecnica si chiama nanoemulsione, il concetto è quello di imitare un sistema esistente nel nostro organismo, in confronto ai liposomi sono di una grandezza superiore è maggiore la quantità di principi attivi liposolubili e sembra sia un sistema maggiormente stabile, possono trasportare sostanze più facilmente degradabili come ad es la Vit.A proteggendola durante il percorso fino a liberarla nel momento della sua attività
I FITOSOMI
E' più o meno lo stesso sitema dei liposomi ma si utilizzano i sistemi vegetali veicolando una maggiore concentrazione di flavonoidi, saponine ecc permettendo una più alta e prolungata diffusione con una migliore tollerabilità. Le prime sostanze vegetali nei sistemi fitosomiali sono stati Ginko biloba, i flavonoidi della silimarina, l'escina, l'acido glicirretico.
Alcune molecole sono rese anche più disponibili in acqua e alcune caratteristiche negative legate ad alterazioni dell'equilibrio delle membrane, perderebbero l'aspetto incompatibile e negativo rendendo il trattamento meno irritante
Per definire con semplicità questi sistemi,:
- le caratteristiche che li distinguono sono protezione delle sostanze incapsulate
- il trasferimento controllato nel tempo dei principi attivi contenuti
(Le ricerche sono sempre in continua innovazione).
Queste "microsfere" in formulazione dovranno essere aggiunte e trattate con cura e delicatezza per evitarne la rottura, quindi non vanno mai frullate o "aggredite" ma mescolate con delicatezza a fine emulsione.
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